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Le nuove regole per la registrazione del visto lavoro in Russia

L'interessante newsletter da parte di GIM-Unimpresa di Mosca ci informa sulle nuove regole per la registrazione del visto lavoro: attenzione, non stiamo parlando di visto turistico o business ma proprio di visto lavoro (una tipologia di visto non troppo diffusa presso gli europei che permette di soggiornare in Russia 365 giorni l'anno). 

La registrazione del visto lavoro in Russia

Migranti stranieri strappati dalla produzione

Le nuove norme vietano di registrarli presso il luogo di lavoro. In Russia sono entrate in vigore modifiche alla legislazione che vietano di registrare gli stranieri presso il loro luogo di lavoro. D’ora in avanti il migrante si potrà registrare solo presso l’appartamento, in hotel, in ospedale o anche in prigione, in ufficio solamente nel caso di residenza effettiva. Per il mancato rispetto della norma gli stranieri rischiano l’espulsione dal Paese. Gli esperti ritengono che l’emendamento creerà problemi alle aziende che registrano i professionisti qualificati: i datori di lavoro rischiano multe fino a 800mila rubli.

L’emendamento alla legge federale sulla registrazione dei cittadini stranieri nella Federazione Russa è entrata in vigore l’8 luglio. Il documento chiarisce il concetto di “luogo di soggiorno” dello straniero arrivato in Russia: se prima poteva essere registrato presso l’abitazione o l’organizzazione, adesso il migrante può essere registrato presso il luogo di lavoro solo nel caso in cui ci viva effettivamente. All’articolo 21 la legge stabilisce inoltre che lo straniero può essere registrato in albergo, in un centro di cura, in colonia, presso un’organizzazione medica e anche un istituto penitenziario. Si noti che lo straniero deve essere registrato, come di norma, entro 7 giorni lavorativi dall’arrivo nel Paese (per cittadini di Kazakistan, Armenia e degli altri Paesi dell’Unione Economica Eurasiatica il termine è di 30 giorni).

Nel settimanale in lingua inglese “The Moscow Times” si riferisce che l’entrata in vigore dell’emendamento ha causato un leggero panico agli stranieri. Così il direttore della Camera di Commercio Americana Alexis Rodzjanko ha confessato al giornale di non sapersi registrare nel suo appartamento e all’agenzia “Visa-Delight” hanno affermato di aver ricevuto dagli stranieri telefonate “senza sosta a riguardo”. Si noti che il Ministero degli Affari Interni assieme al Ministero degli Affari Esteri deve, entro tre mesi dall’entrata in vigore dell’emendamento, preparare un progetto di modifiche necessarie alle norme di registrazione degli stranieri approvate dal governo. Ora, secondo l’articolo 18.8 del Codice sulle violazioni amministrative della Federazione Russa, la violazione da parte di uno straniero del regime di soggiorno in Russia può comportare una multa da 2mila a 7mila rubli, e anche l’espulsione dal Paese.

La registrazione del visto lavoro in Russia

“Secondo le statistiche del Ministero degli Affari Interni della Federazione Russa in materia di migrazione, nel 2017 in Russia sono entrati 17 milioni di stranieri, nel Paese vivono in modo permanente 9,5 milioni di cittadini di altri Paesi. Il numero di migranti irregolari nel mese di ottobre 2017 è stato stimato dal Ministero degli Affari Interni a 2,6 milioni. Nel 2017 si sono registrati 15,7 milioni di stranieri – soprattutto da Uzbekistan (4 milioni), Tagikistan (2,1 milioni), Ucraina (ca 1,8 milioni) e Cina (ca 1,5 milioni). A Mosca e nella regione di Mosca sono state registrati 4,5 milioni di persone. Secondo i dati della “National Research University – Higher School of Economics” il 33,6% dei migranti nel 2017 è stato impiegato nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella riparazione di autoveicoli e di articoli per la casa, il 16,4% nelle costruzioni, il 13,9% nei servizi sociali e nei servizi pubblici, l’8% nei lavori domestici.”

È interessante notare che l’introduzione degli emendamenti nella legislazione è stata preceduta da un procedimento della Corte Costituzionale della Federazione Russa. Gli americani Nafanoil Joseph Warden e Parker Drake Oldham nel 2016 sono stati espulsi dalla Russia perché registrati presso una chiesa mormone di Samara, ma residenti in un appartamento ad un altro indirizzo. Dopo una serie di processi persi, i predicatori si sono rivolti alla Corte Costituzionale che ha imposto al legislatore di eliminare la vaghezza e ha acconsentito a non riregistrare gli stranieri registrati all’indirizzo della parte invitante, se il loro legame giuridico con essa non fosse terminato (si veda “Kommersant” del 20 luglio 2017). In tutto ciò la Corte Costituzionale ha sottolineato che “in tutti gli altri casi...se la legge non specifica espressamente ulteriori regole sulla registrazione” gli stranieri devono essere registrati “nel luogo di soggiorno dove di fatto vivono”, come sancito dagli emendamenti entrati in vigore. Si noti che le “ulteriori regole sulla registrazione” della legge che in quel momento consentivano la registrazione dei lavoratori migranti presso un edificio non residenziale del datore di lavoro, sono state espressamente indicate dalla Corte Costituzionale nella motivazione della sua decisione. Alla sede del Ministero degli Affari Interni della Federazione Russa in materia di migrazione non sono riusciti a comunicare in maniera operativa quanti stranieri siano adesso registrati presso l’indirizzo del datore di lavoro.

L’avvocato della rete “Migrazione e diritto” del centro per i diritti umani “Memorial”, Olga Tsejtlina, ricorda che la registrazione in edifici non residenziali è vietata anche per i cittadini della Federazione Russa, nonostante i datori di lavoro spesso registrino i migranti in locali non residenziali quali seminterrati o scantinati. L’avvocato Pavel Astakhov sostiene che gli emendamenti possano “seriamente complicare la vita alle “compagnie bianche”. “Prima era facile registrare i lavoratori stranieri all’indirizzo giuridico della società, ma adesso è necessario registrarli all’indirizzo dove di fatto vivono. Ciò significa che o la società stessa affitta e formalizza l’alloggio per il dipendente, o i proprietari che affittano l’appartamento registrano gli inquilini, cosa che non tutti vogliono fare”, afferma. “Ciò complicherà la vita sia al datore di lavoro che al dipendente”, ribadisce il ricercatore dell’Istituto di demografia della Higher School of Economics Vladimir Kozlov, il quale afferma che anche alcune università registrano gli studenti stranieri al proprio indirizzo. Astakhov aggiunge che le aziende rischiano una multa fino a 800mila rubli se forniscono informazioni false sulla registrazione.

La rappresentante del servizio legale nazionale “Amuleks” Elena Proskurova ricorda che in relazione allo svolgimento del Campionato mondiale di calcio, i tempi di inserimento nel registro di immigrazione sono stati ridotti a tre giorni. L’esperta non esclude che la polizia “controllerà con la massima attenzione sia le parti invitanti che i migranti stessi”.

Secondo Olga Tsejtlina, la maggior parte dei migranti comunque non vive dove è registrata e l’efficacia degli emendamenti dipenderà dal sistema di controllo – è probabile che l’irrigidimento della responsabilità aumenti solamente la corruzione. “Probabilmente, ci saranno più appartamenti di gomma,” dice Vladimir Kozlov. Elena Proskurova di “Amuleksa” ricorda che la procedura di registrazione può essere effettuata anche alla posta, inoltre “la presenza dello straniero non è obbligatoria”.

Ricordiamo che per la falsa registrazione dei migranti è stata stabilita la responsabilità penale e che la GosDuma attende la seconda lettura di emendamenti analoghi in relazione agli “uffici di gomma”. Nella nota esplicativa è riportato l’esempio che all’indirizzo dell’ufficio della srl “Risorse Umane “Vostok” di 34m2 sono registrati 3.300 migranti, all’indirizzo dell’ufficio del Sindacato interregionale “Protezione” 56mila.

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