E' il sogno di tutti: almeno una volta nella vita visitare il museo Hermitage o solcare uno dei 342 ponti cittadini. Oppure visitare la fortezza di Pietro e Paolo, dove tutto ebbe inizio.
E' il sogno di tutti: almeno una volta nella vita visitare il museo Hermitage o solcare uno dei 342 ponti cittadini. Oppure visitare la fortezza di Pietro e Paolo, dove tutto ebbe inizio.
La città venne fondata nel 1703 per volere quasi divino, ovvero dello zar Pietro I che decise di trasformare una palude maleodorante nella Venezia del Nord. Personaggio poliedrico e ammaliato dalla cultura europea, grande viaggiatore e affamato di nuove esperienze, Pietro il Grande è ancora oggi considerato un mito russo e la sua immagine appare nella banconota da 500 rubli.
Sotto il regno dei Romanov e con l'ausilio di architetti italiani e francesi, San Pietroburgo divenne la prima città della Russia: allo stesso tempo la più moderna e la più bella. Ma una città, esattamente come una persona, senza Storia manca di identità. Ecco a partire dal XIX secolo affiorare miti e leggende spinti dalla penna dei più grandi scrittori mondiali che trascorro i propri Natali proprio in questa città: Dostoevskij, Pushkin, Gogol e Nabokov, solo per citarne alcuni.
Che cosa succede esattamente durante le notti bianche, ovvero in quel periodo da metà maggio a inizio luglio il sole quando non tramonta mai?
Il Baltico sembra intonare il suo canto teso, sapori primaverili affiorano come profumi estatici, la città viene stravolta da un’atmosfera surreale, tra il mistico e l'irreale: i canali e i lungofiumi, sempre compassati, sembrano sorridere, le guglie dorate che durante l’anno svettano ed orientano i passanti... tergiversano, barcollano, assumono la forma d’un punto interrogativo, lo stesso che si posa sui contorni degli oggetti, sfumati, e sulle mattine che rincorrono le nottate passate all’aperto a passeggiare di fronte alla grande Neva e a veder le navi passare.
Scrisse Dostoevskij nel libro "Le notti bianche": "Io sono un sognatore; ho vissuto così poco la vita reale che attimi come questi non posso non ripeterli nei sogni".