La Russia tra cucina e cultura. Lo chef italiano Fabrizio Fatucci, da anni vive tra Mosca e San Pietroburgo, dove lavora presso uno dei più famosi e rinomati ristoranti della città. Con Fabrizio Fatucci abbiamo disquisito di anima russa e il cuoco ha provato a gettare le tracce del perché gli piace questo paese.

Bliny e stelle polari di Fabrizio Fatucci

E' quasi un anno e mezzo che vivo in Russia, precisamente a San Pietroburgo, e ancora non riesco a capire perché sono stregato da questa terra. Mettiamola così. La Russia è un bell'enigma. Cerco di risolverlo ogni giorno, ogni volta che scendo dal letto, ma per quanto mi impegni, è dura.

Fabrizio Fatucci a San Pietroburgo durante un masterclass con dei bambini russi

Capire una terra dove può essere giorno e notte nello stesso momento è quasi impossibile perché nei russi, intendo nella loro anima, è giorno e notte nello stesso momento, è caldo e freddo, è gioia e dolore, è tutto e il contrario di tutto. E questo li rende un popolo speciale. Una seducente sciarada.

Penso che i russi, oggi come oggi, siano il paese con le menti più valide del pianeta. Qualche esempio. Ne conosco pochi che non abbiano una laurea. Frequento ragazze di 25 anni che studiano per la terza laurea, lavorano per mantenersi gli studi e aiutano la famiglia e credetemi non sono casi isolati ma assoluta normalità. Arte e cultura sono nel DNA di questa gente.

Io faccio il cuoco e ho sotto di me 20 ragazzi: 10 sono laureati in materie umanistiche, 8 in materie tecniche e giuridiche, 3 hanno anche la seconda laurea, 4 suonano il pianoforte, 3 il basso, 7 ballano con regolarità in spettacoli teatrali, 5 attori ( anche se posso affermare che lo sono un po’ tutti quando vogliono). Sono tutti ambiziosi e motivati perché sanno che adesso hanno la possibilità di affermarsi nelle loro passioni e so con certezza che ci riusciranno. Ciò nonostante pendono dalle mie labbra bramosi di imparare, lavorano 12 ore al giorno e quando sbagliano capiscono, chiedono scusa e si mettono al lavorare ancora più duramente. Io, per loro, sono il grande chef (185 cm per 120 kg) ma a volte mi sento veramente piccolo.

E poi la loro anima. I russi sono veri, vivi, sono ed esprimono i loro sentimenti con terribile brutalità, nel bene e nel male. Questa è una cosa alla quale noi non siamo abituati.

Un mio amico (una persona molto intelligente) che conosce bene la Russia ed i russi dice: "i russi senz’anima non fanno niente" e ancora "Grande è la Russia, e grande è l’anima Russa. Grande, non può che essere libera."

Fabrizio Fatucci al ristorante italiano Gusto di San Pietroburgo

Vorrei aprire una parentesi sulle donne russe. Il vero motore di questo paese sono loro. L’intelligenza, la raffinatezza, la bellezza, la forza, la pazienza, la capacità di soffrire, la tenacia, la grande creatività, il senso artistico e culturale che caratterizzano questo paese sono incarnati dalle donne.

Quando si tratta di lavori di comando e di assoluta responsabilità è a loro che ci si deve rivolgere. Sono affidabili, serie, garbate, e spietate. E poi sono belle! Clamorosamente belle! In una percentuale fastidiosa in alcuni casi (non così rari anzi molto frequenti) da rimanere a bocca aperta e fare la figura del fesso davanti a tutti. Capita a volte di camminare per la strada e di imbattersi in quelle che io chiamo stelle polari: bellezze iperboree e statuarie che irradiano un fascino quasi glaciale. Ogni volta che le incroci sono lì a rammentarti che "tu non sei niente di fronte a me perché io sono perfetta come la vita e tu mi puoi solo ammirare" e te lo rammentano con tanta di quella dolcezza che il freddo iniziale stempera in un tepore di un fuoco di camino di montagna. Che gran cosa le stelle polari di San Pietroburgo!

Concludo con una frase sempre del mio amico di prima che dice: "La Russia per me è gigantesca, sconfinata, non comprensibile".