Accompagnate da splendide giornate di sole, sono arrivate le feste di maggio, con un conseguente incremento di turisti russi e stranieri in viaggio a San Pietroburgo: la città, infatti, rappresenta per i russi una sorta di mecca nella quale almeno una volta nella vita bisogna recarsi. La prospettiva Nevskij nell'arco di poche settimane si è letteralmente trasformata, aprendosi a culture e lingue diverse alle quali non eravamo più abituati.

Feste

Connazionali, più in generale europei, qualche asiatico, americani e russi in vacanza in una città che non conoscono rappresentano una fetta significativa delle persone che calcano quotidianamente la prospettiva.

Le feste di maggio sono anche un'opportunità per tanti russi di passare qualche giorno alla dacha, la tipica casa di campagna, oppure all'estero. Non c'è da stupirsi se l'arrivo di tanti forestieri coincide con un piccolo esodo dei locali approfittando dei giorni di vacanza. In Russia quando c'è un ponte (giorno che dovrebbe essere lavorativo ma, trovandosi in mezzo a due giorni festivi, diventa anch'esso festivo) automaticamente il sabato precedente diventa lavorativo e la settimana che lo precede s'allunga: questo non per avarizia nei confronti delle feste, quanto per far sì che una singola festa non incida troppo nel calendario lavorativo.

Il primo maggio c'è stata festa dei lavoratori, esaltata da un lungo corteo e dalla tipica fanfara che ha lentamente attraversato la zona di Vosstanja per arrivare alla piazza dell'Hermitage, dove ha preso dimora e che abbiamo seguito dalle telecamere di SPB24 appositamente sulla piazza.

Il 9 maggio si celebra la festa della vittoria della Russia nella seconda guerra mondiale: un evento ancora particolarmente sentito a San Pietroburgo e, più in generale, in tutta la Russia che vede sfilare tantissime persone tra le quali i reduci di guerra, nei confronti dei quali scatta sempre un applauso particolare, carico di affetto e riconoscenza.