La Russia ha bloccato il famoso portale Linkedin: come mai? Perché i server del portale si trovano all’estero e una legge russa richiede che i dati dei cittadini russi restino all’interno di server situati sul territorio del paese. Esattamente come hanno già fatto Google, eBay, Booking.com, il governo russo richiede che i server che immagazzinano i dati dei cittadini russi restino di dominio dello stato russo.

La Russia blocca LinkedIn

E’ lecito pensare che le grandi compagnie americane possano avere un collegamento diretto con il governo americano e i dati personali dei cittadini russi sono a rischio sicurezza. Il governo russo, in parole povere, sostiene la seguente tesi: “vi permettiamo di entrare ed operare nel nostro paese ma non di utilizzare i dati personali dei cittadini russi perché questo, un domani, potrebbe essere usato contro di noi”.

Una scelta forte, all’apparenza dittatoriale, ma che rivela invece un legittimo desiderio di indipendenza. Sicuramente dannosa sul breve termine, soprattutto se le aziende non sapranno adeguarsi rapidamente, ma efficace se si ha a cuore le sorti del paese. Perché se è difficile farlo ora sarà completamente impossibile farlo tra qualche anno, quando i portali avranno già catalogato milioni di dati sensibili.