SPB24 ha intervistato Magali Thomas – librettista e regista, che recentemente è stata a San Pietroburgo ad assistere alla rappresentazione di alcune parti della sua nuova opera “Fantasmi dell’opera”; il concerto è stato realizzato lo scorso dicembre 2015 dalla Gubernatorsky Orchestra di San Pietroburgo, insieme alla giovane soprano Yana Ivanova ed in collaborazione con Edizioni Musicali Wicky - Milano.
Magali Thomas si è formata come attrice e regista a Parigi, dove ha fondato la sua compagnia teatrale. Ha compiuto studi musicali e si è anche diplomata in canto. Si dedica alla regia d'opera e alla scrittura di libretti e sceneggiature per il cinema. Attualmente lavora al progetto d’opera "Peter Pan" per la musica di Sergio Monterisi e alla scrittura di un'opera storica su Caterina de' Medici. Artista emergente francese d’intenso talento drammaturgico, rara sensibilità scenica e creativa,
FABIO: Cosa significa essere regista e librettista nel 2016, nel pieno dell'era informatica, della tecnologia, della comunicazione istantanea e della realtà virtuale?
MAGALI: Essere regista e librettista sono due cose diverse ma strettamente connesse: per me è impossibile scrivere un libretto senza pensare e visualizzare la regia. Non so se c'è una differenza tra lo scrivere un libretto oggi o cent'anni fa; per scrivere un libretto ci vuole sempre l'immaginazione e questo non dipende dall'epoca. Quando scrivo ho piuttosto bisogno di tempo, di silenzio e di astrarmi da questo mondo in cui tutto si fa velocemente. Ho bisogno di sognare e di entrare in contatto con i miei personaggi e spesso sono loro a suggerirmi cosa devo scrivere. Al contrario, per quanto riguarda la regia, le nuove tecnologie possono contribuire a realizzare quello che abbiamo sognato.
FABIO: Come è nata la collaborazione con il compositore Sergio Monterisi per la composizione dell'opera "I fantasmi dell'opera", e come è nata quest'opera?
MAGALI: Per me è molto stimolante scrivere un libretto a stretto contatto con il compositore, di modo che si determini un reciproco stimolo alla creazione. E con Sergio Monterisi ho trovato il mio alter ego artistico: la musica che compone sui miei versi corrisponde esattamente alle mie emozioni. Mi sono sempre chiesta che succede ai personaggi delle opere una volta calato il sipario; in "Fantasmi all'opera" ho voluto immaginare che le creature di Puccini esprimessero un inesausto desiderio di continuare a vivere, interpretando una nuova storia.
FABIO: Oggi il regista cerca un rapporto con il pubblico o scrive solo quello che ama?
MAGALI: Come regista io cerco sempre di instaurare un rapporto col pubblico e cerco di trasmettergli un'emozione o un'opinione. Per me è fondamentale cercare di proiettare una nuova luce su degli aspetti dell'opera che il pubblico non aveva considerato e a me sembrano importanti.
FABIO: Cosa ti è piaciuto di più di San Pietroburgo e cosa vorresti fare se potessi ritornare per un week-end?
MAGALI: Di San Pietroburgo mi è piaciuta la bellezza e i colori straordinari e soprattutto la fremente vivacità della vita culturale. La gente ha un rapporto speciale con l'arte, la cultura e la musica: se ne respira la presenza in ogni angolo della città. Non vorrei ritornare a San Pietroburgo per un week-end, ma per lavorarci e imparare questa lingua bellissima, fatta per l'opera. Forse il mio più bel ricordo è la chiesa “Del Sangue Versato” al tramonto, per me una delle più belle cose al mondo!